lunedì 29 febbraio 2016

Cadaveria personaggio del gioco HipstApocalypse!

HipstApocalypse
Metal Chronicles vol.1

Lancio Lucca comics Stand Gallab LTD

2025, 30 giugno, Torino. 
Post-sbronza tragico, la sensazione è quella di avere Pantera e Slayer a 45 giri nella testa! Attorno a me l'apocalisse e zombie…strani zombie... ma no! Sono zombie Hipster! Caviglie scoperte, risvoltini e barbe luride! Mi sono svegliato in un cimitero che sembra la copertina di Master Of Puppets! Corro agile come una betoniera, devo nascondermi, devo sopravvivere, devo farmi una birra e devo sterminarli tutti! Seek and Destroy!!

HipstApocalypse è un'epica avventura che si svolge in una Torino vittima di un’apocalisse che ha trasformato le persone in zombie della peggior specie: Zombie Hipster! Il gioco è un tributo alle icone del metal, con un main character chiaramente ispirato a Lemmy e ambientazioni che rivisitano le copertine di album storici con dettagli che lusingheranno gli amanti del genere. Il tutto con uno storytelling e dialoghi che strizzano l'occhio all'ironia dei capolavori della LucasArts quali Monkey Island, Grim Fandango etc.
La seconda protagonista e personaggio del gioco sarà Cadaveria. La signora delle Ombre interagirà con la parte esoterica e misteriosa della città e svolgerà un ruolo decisivo nella trama.
Armati di pogo, headbang e borchie e risolvi il mistero dietro a questa HipstApocalypse!

HipstApocalypse è il progetto pilota della Gallab LTD, società di sviluppo indie game con sede a Londra.
Le concept art dell'illustratore Mirko Fascella conferiscono al character design uno stile personale e distintivo.
La colonna sonora è composta di brani originali di band del panorama underground italiano.


Band: www.cadaveria.com  
www.facebook.com/cadaveria  
www.youtube.com/cadaveriaofficial
www.twitter.com/_cadaveria_  

HipstApocalypse:
http://www.hipstapocalypse.com  
http://www.gallab.co.uk
https://www.facebook.com/HipstApocalypse
https://twitter.com/GallabLTD  
https://www.instagram.com/hipstapocalypse
https://www.youtube.com/channel/UCHRMCDv3NsR7kqa5-64FPWg

mercoledì 24 febbraio 2016

La Stagione Teatrale 2015-2016 del Teatro Francini di Casalguidi.


La Stagione Teatrale 2015-2016 del Teatro Francini di Casalguidi (PT). 

La stagione è caratterizzata da tre spettacoli per adulti e quattro per bambini e, anche quest'anno, è il risultato della stretta sinergia tra il Comune di Serravalle Pistoiese e l'Associazione Teatrale Pistoiese che ha consentito al direttore artistico Saverio Barsanti, in piena condivisione con l'Assessore alla Cultura e Pubblica Istruzione Simona Querci, di elaborare un programma di spessore ed in grado di incuriosire un pubblico eterogeneo.

Si parte Venerdì 26 Febbraio con il cantautore romano Simone Cristicchi,  vincitore del Festival di Sanremo nel 2007, che porterà in scena "Mio nonno è morto in guerra", vivace mosaico di memorie, canzoni e video-proiezioni dedicato ai  "piccoli" quotidiani eroi della Seconda Guerra Mondiale.

Sabato 19 Marzo sarà invece il turno dell'irriverente Paolo Migone e del suo "Completamente spettinato". Il comico cresciuto a Livorno ha creato un personaggio dall'occhio nero e dalla visione pessimistica delle cose con riflessioni surreali che affrontano però temi concreti come la vita di coppia, le ingiustizie della società italiana e la frenesia tipica delle metropoli.

A chiudere la sezione per adulti sarà, Sabato 2 Aprile, il giovane collettivo teatrale Gli Omini con "La famiglia campione". Un sagace ritratto della provincia toscana con numerosi personaggi e tre diverse generazioni a confronto.

L'orario di inizio degli spettacoli è fissato per le 21,00 ed il prezzo dei biglietti è rimasto invariato a 11 euro. La prevendita si effettua il lunedì precedente la data delle rappresentazioni alla Biblioteca Eden di Casalguidi e dal giorno seguente sarà possibile prenotare i biglietti anche alla Biglietteria del Teatro Manzoni di Pistoia.


lunedì 15 febbraio 2016

IL CIRQUE DU SOLEIL PRESENTA "VAREKAI"


IL CIRQUE DU SOLEIL PRESENTA VAREKAI
A MILANO, FIRENZE, BOLOGNA E TORINO


Il Cirque du Soleil ha il piacere di annunciare il primo tour italiano della produzione di Varekai. Lo spettacolo farà tappa al Mediolanum Forum di Milano dal 20 al 23 ottobre, al Mandela Forum di Firenze dal 27 al 30 ottobre, all’Unipol Arena di Bologna dal 3 al 6 novembre, e al Pala Alpitour di Torino dal 10 al 13 novembre. Sarà la prima volta di Varekai in Italia.

I biglietti per tutti gli spettacoli sono ora disponibili, in esclusiva per gli iscritti a Cirque Club, fino alle 10 di venerdì 19 febbraio. Gli iscritti a My Live Nation (www.livenation.it) e gli utenti di Let’s Bonus (www.letsbonus.com) potranno accedere ad una prevendita dedicata dalle 10 di mercoledì 17 febbraio. I biglietti saranno in vendita per tutto il pubblico a partire dalle 10:00 di venerdì 19 febbraio su www.cirquedusoleil.com, www.livenation.it e www.ticketone.it. Il costo dei biglietti va da 37 a 75 euro (+ prevendita).

Varekai

Nel cuore di una foresta, sulla cima di un vulcano, esiste un mondo straordinario dove tutto è possibile. Un mondo chiamato Varekai.

Dal cielo scende un giovane uomo solitario, e così ha inizio la storia di Varekai. Paracadutato all’interno di una magica foresta, in un mondo caleidoscopico popolato da creature fantastiche, il giovane uomo intraprende un’avventura assurda quanto straordinaria. In questo giorno ai confini del tempo, in questo luogo dalle pure possibilità, inizia un incantesimo ispirato alla vita ritrovata e ai meravigliosi misteri del mondo e della mente.

Il termine Varekai significa “ovunque” nel linguaggio rumeno dei gitani —i nomadi universali. Diretto da Dominic Champagne, questa produzione rende omaggio all’anima nomade, allo spirito e all’arte della tradizione circense, e alla passione infinita di coloro che arrivano al sentiero che porta a Varekai.


Il Cirque du Soleil ringrazia lo sponsor ufficiale del tour italiano di the Varekai: DHL.

Cirque du Soleil

Dai circa 20 artisti di strada di cui la compagnia era formata al suo inizio nel 1984, il Cirque du Soleil, basato in Quebec, è oggi la società leader nel settore dell’entertainment. Il gruppo conta 4.000 lavoratori, di cui oltre 1.300 artisti di oltre 50 nazionalità diverse.

Il Cirque du Soleil ha portato gioia e meraviglia a più di 160 milioni di spettatori in oltre 400 città di tutti i continenti. 


SHOW INFORMATION:

MILANO, Mediolanum Forum
Giovedì 20 ottobre alle 20
Venerdì 21 ottobre alle 20
Sabato 22 ottobre alle 20
Domenica 23 ottobre alle 17

FIRENZE, Mandela Forum
Giovedì 27 ottobre alle 20
Venerdì 28 ottobre alle 20
Sabato 29 ottobre alle 20
Domenica 30 ottobre alle 17

BOLOGNA, Unipol Arena
Giovedì 3 novembre alle 20
Venerdì 4 novembre alle 20
Sabato 5 novembre alle 20
Domenica 6 novembre alle 17

TORINO, Pala Alpitour
Giovedì 10 novembre alle 20
Venerdì 11 novembre alle 20
Sabato 12 novembre alle 20
Domenica 13 novembre alle 17

mercoledì 28 ottobre 2015

Brividi Criminali per un Halloween da Paura!

La fine di ottobre apre le porte a mostri e spettri che, almeno per una notte, camminano indisturbati sulla terra mischiandosi con i vivi; ma i mostri non sono solo quelli che vestono una maschera o un lenzuolo: a volte sono più reali di qualsiasi altra cose e TimeCrime lo sa...

A voi una selezione delle prossime uscite che vi faranno accapponare la pelle!

Buona lettura!

Il ciclo delle stagioni di John Connolly:

Incapace di superare il trauma dell’uccisione della moglie e della figlia, il detective Charlie Parker si è ritirato nelle campagne del Maine, dove è nato. Quella parvenza di tranquillità che sperava di trovare viene però orrendamente turbata dal ritrovamento dei cadaveri di una giovane donna, Rita Ferris, e del suo bambino. I sospetti ricadono subito sull’ex marito di Rita, Billy Purdue, un uomo schivo e violento, dileguatosi nel nulla. Sulle sue tracce non c’è solo la polizia: a quanto pare Billy ha dei conti in sospeso con la mafia locale, a cui ha sottratto parecchi soldi. Indagando sul caso, Parker scopre a sue spese che la pista tracciata dalle indagini su Purdue è del tutto aleatoria: l’assassino colpirà ancora, mietendo le sue vittime tra i potenziali informatori sul caso. Parker sa che c’è qualcosa di oscuro e indecifrabile che lega quella triste vicenda alla serie di morti che ha insanguinato la zona più di trent’anni prima, quando i cadaveri di cinque giovani donne vennero ritrovati appesi al ramo di un albero.

Un presente torbido, che rimanda a un passato oscuro e cruento, una storia in bilico tra horror e crime, suspense e inquietudine, con un protagonista tra i più complessi e riusciti del panorama thriller mondiale.

dal 30 ottobre in libreria, €14.90
già disponibile in ebook, €4.99

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La resa dei conti di Andrew Pyper

"L’autore del bestseller Il paradiso perduto è tornato con uno dei suoi thriller più riusciti.” - Library Journal

I gemelli Danny e Ashleigh Orchard hanno condiviso fin dalla nascita un legame oscuro e inquietante, un vincolo indissolubile che si spezza nel momento in cui Danny è l’unico che sopravvive a un terribile incendio. Dopo quel giorno, Danny non avrà più una seconda possibilità. Il libro che scrive in seguito a quell’esperienza drammatica, nonostante gli procuri fama e ricchezza, non riuscirà mai a liberarlo da ciò che lo tormenta.
Ashleigh era una ragazza seducente e allo stesso tempo conturbante, capace di dare segni di squilibrio mentale e di terrorizzare la sua famiglia tra le mura domestiche. Ora è tornata dalla morte per far pagare a suo fratello il prezzo per essere scampato a quel maledetto incendio nel momento in cui lui sembra aver finalmente raggiunto la serenità con la donna che ha sposato. Ma Danny sa cosa Ashleigh vuole realmente, e pur di salvare se stesso e coloro che ama è disposto ad affrontarla nel luogo dove ora risiede, anche se questo può significare rimanervi per sempre.


Un thriller che s’intreccia al paranormale, una storia che scava in un passato incancellabile da cui l’unica via di fuga è affrontare il mistero più oscuro e minaccioso.
 
dal 30 ottobre in libreria, €14.90
già disponibile in ebook, €4.99
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Una rete di inganni di Nikki Owen

“Un thriller psicologico veramente originale. Sorprendente.” - Booktime

Maria Martinez Villanueva, chirurgo plastico affetta dalla sindrome di Asperger, è rinchiusa in carcere con l’accusa di aver assassinato un sacerdote. Nella sua memoria nulla che riguardi l’omicidio, solo frammenti di passato sconnessi, informazioni, dati, formule che non ricorda di aver mai appreso. Le tessere che compongono la sua coscienza iniziano a incastrarsi grazie all’aiuto di Kurt, lo psicoterapeuta con cui cerca di ricostruire il proprio passato, ma il quadro che si delinea davanti ai suoi occhi è inatteso e inquietante. Fin dall’infanzia la vita di Maria è stata manipolata, le sue scelte condizionate, le sue azioni indotte, e ora chi aveva tenuto i fili della sua esistenza la vuole morta, quale possibile testimone di un complotto planetario che, se rivelato, rischierebbe di sconvolgere il mondo. Lo studio di Kurt sembra essere l’unico rifugio dalla persecuzione degli eventi, eppure Maria sa che anche in quel luogo qualcosa di subdolo e sudicio, come un ragno all’angolo della stanza, la sta osservando.

Un thriller serrato e penetrante, una storia che cerca di far luce sui meccanismi psicologici e sociali di tutto ciò che ci circonda e, inesorabile, ci condiziona.

dal 30 ottobre in libreria, €14.90
dal 30 ottobre in ebook, €4.99
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Il ministero delle Ultime Ombre di Mariangela Cerrino

Quando Simon Maldon, scrittore di successo di libri sull’Inquisizione, decide di non salire su un aereo, non sa che quella banale coincidenza cambierà il corso della sua esistenza. Quell’aereo precipiterà, cancellando per sempre la sua famiglia.
Quattro anni dopo, Simon si è trasferito in Svizzera, ma il destino sembra non volergli lasciare scampo. Jordan, il misterioso e schivo direttore del cosiddetto ministero delle Ultime Ombre, un dipartimento mondiale di ricerca della verità nella storia, lo mette al corrente di un sensazionale ritrovamento: un antico frammento di pergamena contenente un messaggio scritto in una lingua che nessuno ha mai parlato, la stessa lingua inventata ad hoc da Simon per il romanzo che l’ha consacrato al successo. Da quel momento accadono strani eventi: Simon ha delle premonizioni, una delle quali permetterà di sventare un pericoloso attentato. La cosa non sfugge al reparto investigativo federale, e nemmeno ad altri inquietanti personaggi che si mettono in contatto con lui. C’è qualcosa che unisce il ministero delle Ultime Ombre, un fanatico lettore di Maldon e quella pergamena, qualcosa di oscuro e pericoloso, sospeso tra passato e presente, che potrebbe costare la vita a Simon Maldon... e non solo.

Una storia che corre sul filo della suspense e dell’insondabile, un mistero fitto, su cui nessuna ipotesi riesce a far luce.

dal 30 ottobre in libreria, €14.90
già disponibile in ebook, €4.99

domenica 26 aprile 2015

Il Re di Picche e La Regina di Cuori - Intervista ad Angelica Cremascoli

Non c'è una legge scritta, una regola, nessuno ti impone di fare una determinata cosa quando si parla di libri, ma per convenzione o forse più per abitudine, un'intervista arriva sempre dopo la lettura e la recensione di un romanzo, forse anche perché è più semplice trovare spunti di riflessione, riagganciarsi a temi particolari, trovare cose interessanti da chiedere se si ha già un'idea di quello che un romanzo nasconde dietro la sua bella copertina.
Oggi, però, ho deciso di procedere al contrario. Si sa, non sono amante degli schemi e delle regole, se posso infrangerle allora lo faccio più che volentieri e in questo caso è ancora più divertente andare controcorrente perché quella che leggerete tra poco è un'intervista fatta ad una scrittrice esordiente, fresca fresca di laurea, che ha all'attivo la pubblicazione di ben due romanzi, ma che di certo ha in serbo per noi moltissime altre sorprese.
Non aggiungo altro, se lo facessi non ci sarebbe alcuna voglia di andare avanti nella lettura, perciò ecco a voi l'intervista ad Angelica Cremascoli, mente, cuore e penna che sta dietro a “Il Re di Picche e la Regina di Cuori”.

Les Fleurs du Mal: Carissima Angelica, per prima cosa grazie per queste intervista. Sai vero che vorrò sapere tutto e intendo proprio tutto sul tuo romanzo? Sei pronta ad affrontare le conseguenze? Spero proprio di sì, perché parto subito con la prima domanda, quella meno “compromettente” (almeno spero!). Com'è nata la tua passione per la scrittura?
Angelica: Ma grazie a te! Sono prontissima, credo. Non ho il dono della sintesi, quindi quel “tutto” è a tuo rischio e pericolo, sappilo. Com’è nata la mia passione per la scrittura? Be’, insieme alla convinzione che al mondo non ci potesse essere niente di più bello dei libri. Da piccola, scorrevo occhi e dita sui nomi, titoli e copertine, accovacciata di fronte a uno scaffale o in punta di piedi per guadagnare, insieme all’altezza, il diritto di raggiungere anche i volumi al di là della mia portata. E, ogni tanto, mi pareva di scorgere il mio di nome, come una sorta di predestinazione, di sussurro dal futuro. Crescendo, questa fantasia è diventata talmente prepotente da dover essere assecondata ad ogni costo, con ogni mezzo. O meglio, è diventata una creatura viva, accoccolata nei miei pensieri, nei miei progetti, nelle mie azioni, che è cresciuta con me, nutrita dalle storie che ho letto e sostenuta, nei suoi primi passi, dal sogno di tuffarsi nel fiume di parole, d’immagini e di poesia che scorre fra le vite, unendole e, a volte, cambiandole, attraverso una dolce forza impressa su carta e incaricata di viaggiare nel mondo, ad ali spiegate, libera e indomabile. Per anni ho preso, preso e preso, con frenetica avidità e fame spasmodica. Poi, coi miei modesti mezzi, munita di volontà, tenacia e risolutezza, ho finalmente deciso di cominciare a restituire. E la scrittura si è trasformata nel senso del mio esistere, nella missione e nello scopo che definiscono chi sono e chi non sono, regalandomi un’identità.

LFdM: So che ti sei laureata da poco con una tesi di laurea riguardante le fanfiction e la gemmazione delle storie (ovviamente non posso assolutamente rivelare la mia fonte, diciamo che è stato un uccellino!). Quando è maturata in te la voglia di unire la passione per la scrittura al tuo percorso di studi e quanto scrivere questa tesi ti ha stimolato?
A: L’uccellino in questione è decisamente ben informato! Tecnicamente, l’idea di utilizzare la mia esperienza del settore Fanfiction per spiegare e studiare il fenomeno con occhio più oggettivo e professionale è sorta durante un corso, quello di Antropologia dei Nuovi Media, che richiedeva, come materiale d’esame, un’etnografia, ovvero una ricerca antropologica riguardante una pratica mediatica a scelta. Ho colto l’occasione, pensando e sperando di unire l’utile al dilettevole, e da lì sono uscite le prime sette pagine della mia tesi di laurea. Quando si è trattato di dover scegliere un relatore e un tema, mi sembrava un peccato non approfittare dell’occasione per approfondire l’argomento ed espandere l’etnografia. Per fortuna, il progetto è piaciuto ed è stato ben supportato. Quanto mi ha stimolato? È stata la tesi dei sogni. Poter parlare a ruota libera dell’istinto che ci spinge a raccontare storie, delle declinazioni che quest’abitudine, questa strategia di sopravvivenza, assume negli anni del Web 2.0, di Facebook, di EFP, delle persone che stanno dietro a un nickname, con la tastiera inforcata e la voglia contagiosa di coinvolgere altre menti e altri cuori nelle loro fantasie, è stato meraviglioso. In ogni parola, in ogni riga, ho potuto mettere me stessa; menzionando Tolkien e Gottschall, ho potuto rendere un tributo personale, traboccante di gratitudine, al mondo in cui sono cresciuta. Non sarei riuscita ad immaginare niente di meglio, e veder concretizzarsi la sintesi di una vita attraverso le letture e le idee che l’hanno influenzata, nonché plasmata, è stato davvero toccante.

LFdM: Quali sono i libri che più ti hanno emozionato e che non finiresti mai di leggere? Magari perfino quelli che ti hanno ispirato a diventare scrittrice, perché no!
A: Ok, niente panico. Questa è una domanda ostica ma posso farcela. Mi sembra doveroso iniziare l’elenco dal primo libro che io abbia mai sentito mio, che mi ha commosso, emozionato, introdotto alle meraviglie della lettura con semplicità e delicatezza, ovvero "La casa delle bambole non si tocca" di Beatrice Masini. Posso affermare con assoluta certezza che l’avventura è cominciata proprio da lì, passando per "Il Signore degli Anelli" di Tolkien e per "Cime Tempestose" di Emily Bronte. Poi, si sono susseguiti, l’uno dopo l’altro, i libri che porterò sempre nel cuore: "I Miserabili" di Hugo; "Il Conte di Montecristo" di Dumas padre; "Sono come il fiume che scorre", "Veronika decide di morire", "Undici minuti"," L’alchimista" e "Aleph" di Coelho; "La moglie dell’uomo che viaggiava nel tempo" di Audrey Niffenegger; "L’insostenibile leggerezza dell’essere" di Milan Kundera; "L’amore ai tempi del colera" e "Cent’anni di solitudine" di Gabriel Garcia Marquez; "Il re e il suo giullare" di Margaret George; "Via col vento" di Margaret Mitchell; il "Ciclo di Avalon" di Marion Zimmer Bradley e il "Ciclo Tudor" di Philippa Gregory; "Il male assoluto" di Pietro Citati, fino ad arrivare al meraviglioso ed impareggiabile "Così parlò Zarathustra" di Nietzsche.

LFdM: E quali, invece, quelli letti recentemente che vorresti consigliare?
A: "Il morbo di Haggard" di Patrick McGrath e "La rilegatrice di libri proibiti" di Belinda Starling

LFdM: Parliamo ora del tuo romanzo. Come ho già detto non ho ancora recensito la tua storia, volevo dare a te l'opportunità di raccontarla a chi segue questo spazio dedicato ai libri, quindi: qual è stata la genesi, l'input che ha dato il via alla stesura de "Il Re di Picche e la Regina di Cuori"?
A: La storia originaria era un tantino diversa e ha visto la luce su EFP, uno dei più grandi siti di Fanfiction italiani. Ispirandomi a personaggi, ad ambienti e a fandom di cui sono appassionata, ho continuato a pubblicare capitolo per capitolo per un paio di anni, fino a che la mole del lavoro, i suoi risvolti e gli incoraggiamenti ricevuti dalle persone che, nel frattempo, ho avuto l’onore e il piacere d’incontrare, non mi hanno persuasa a editare il tutto perché potesse apparire come un vero e proprio romanzo. È stato un esperimento andato a buon fine, ecco. Per quanto, invece, riguarda la trama, lo scopo iniziale era quello di creare un romance frizzante e leggero, che potesse coinvolgere senza pretese e che potesse scorrere sotto gli occhi senza intoppi. Poi, seguendo l’indole mia e dei personaggi che stavo delineando, mi sono inconsciamente ritrovata ad affrontare qualcosa di più profondo, che mirava a coinvolgere soprattutto la mente e l’anima, usando il corpo come pretesto. 

LFdM: Se dovessi descrivere il tuo libro in una manciata di parole, quali sceglieresti per stuzzicare l'interesse dei lettori?
A: Ironico, passionale, imprevedibile e, spero, coinvolgente. 

LFdM: Il romanzo è ambientato a Los Angeles, come mai hai scelto proprio la Città degli Angeli come sfondo? È stata una scelta casuale o dettata da qualche legame particolare con il luogo?
A.: È stata una scelta dettata dalle categorie sociali di cui ho deciso di occuparmi. Raccontando le avventure di cantanti, ballerini e, in generale, artisti americani di una certa fama, non potevo non prendere come punto di riferimento, per quanto riguarda lo scenario principale, la città che raccoglie i sogni di gloria appartenenti agli assetati di celebrità, la capitale dello sfarzo e del lusso, coi suoi pregi e i suoi difetti. Il legame è inizialmente questo, dettato dalla coerenza con professione e ambizione dei protagonisti, poi si trasforma in qualcosa di sentimentale, di meno concreto ma più coinvolgente e umano, in relazione all’evoluzione personale di Engie e del suo rapporto con Kay.

LFdM: Hai fatto delle ricerche particolari per rendere più veritiera la narrazione dal punto di vista del paesaggio, dei luoghi e della città in sé o ti sei lasciata guidare dall'istinto, dall'ispirazione?
A.: Assolutamente sì, la ricerca è fondamentale se si desidera offrire al lettore un minimo di verosimiglianza. Non che la realtà debba essere vincolante e tumulare, per forza, istinto e ispirazione, ma esserle fedeli dà una marcia in più alla storia in termini di accuratezza, di valore e di verità. Inoltre, è un aiuto anche per la fantasia dell’autore stesso, che sa dove e come muoversi per ottenere risultati migliori.

LFdM: Amicizia, amore, orgoglio sono tutte tematiche presenti nel tuo romanzo: quanto queste sono direttamente legate alla tua personalità? C'è qualcosa di te nei protagonisti della storia o è tutto inventato?
A.: Ok, auto psicanalisi tra tre, due, uno… diciamo che, per me, amicizia, amore e orgoglio rappresentano una santa e dannata Trinità. L’orgoglio, se assunto e distribuito in dosi eccessive, finisce irrimediabilmente per crepare e minare amicizia e amore, inducendo a scegliere cosa sia più importante tra una vittoria costante e una vita completa, ricca, sebbene scandita da qualche piacevole sconfitta. Nei protagonisti della storia c’è questo costante dilemma e il loro modo di affrontarlo, le scelte che compiono o che non compiono, rispecchia indubbiamente qualcosa di me. So di essere orgogliosa, di temere l’amore, di dare un valore inestimabile e impareggiabile all’amicizia, e so di aver attribuito loro un pizzico di tutto questo, oltre all’arduo compito di trovare la via per l’equilibrio e la felicità.

LFdM: Parliamo ora del risvolto più “scottante” che la lettura del tuo romanzo riserva ai lettori. La storia presenta molte scene piccanti, è stato difficile descrivere questi momenti o tutto si è svolto in maniera così naturale che la timidezza e l'imbarazzo non hanno avuto neppure il sopravvento?
A.: Non ci può essere spazio per timidezza e imbarazzo quando ti poni lo scopo di trasmettere determinate sensazioni al lettore, specie se queste devono travolgere, sconvolgere, emozionare, eccitare. Ti devi mettere al suo servizio, cercando di costruire, per lui, la miglior esperienza immaginativa possibile e, per te, un campo di libera sperimentazione, in cui osare, eccedere se è il caso, proporre, il tutto nel massimo rispetto della storia e dei personaggi. La parte difficile è rileggere e realizzare che sono state le proprie dita a creare quello che, magari, ti fa arrossire. Ma ciò è parte del divertimento! L’importante è riuscire a raccontarlo con finezza ed eleganza adeguate, senza rasentare la volgarità e dando un senso alla scena. Se quest’ultimo dovesse mancare, allora scriverla non è indispensabile.

LFdM: Engie, Derek e Brenda sono i tre personaggi principali del romanzo. Ognuno di loro è perfettamente caratterizzato in ogni suo punto, non solo a livello psicologico, ma anche fisico tanto che è semplice immaginarli mentre parlano, si confidano, mentre amano, litigano o fanno qualsiasi altra cosa. Qual è il percorso di creazione di un personaggio, come ti approcci a lui quando gli dai vita?
A.: Lo guardo, semplicemente. È come se apparecchiassi la tavola e mi sedessi ad aspettare, con la porta spalancata, chiunque voglia arrivare a farmi compagnia e a stimolare la mia fantasia. Sono in attesa di vedere un volto, di sentire una risata, d’instaurare un’amicizia e di conoscere le parole con cui, poi, dovrò andare a raccontare tutto questo. È un approccio a volte paziente, a volte irruente, ma sempre “visivo”. La mente stringe e spalanca gli occhi, mette a fuoco un dettaglio o il complesso di dettagli, infine agisce da palcoscenico e assiste al suo stesso spettacolo. Io non devo che descriverlo.

LFdM: C'è un personaggio al quale sei maggiormente legata? Perché?  
A.: Indubbiamente a Brownie. La vedo come una sorta di proiezione antitetica ma complementare di Engie, un po’come se fosse il suo riflesso, distorto da una superficie più lucida e regolare, e ne sono affezionata perché, nonostante questo legame quasi simbiotico e genetico con la protagonista, l’ho incaricata di alleggerire i toni, di portare un sferzata costante d’ironia, eccentricità e surrealismo all’interno della storia, d’indossare parrucche e scarpe esilaranti per attraversare con brio la strada impervia che ho tracciato, quasi sadicamente, per tutti i miei personaggi. E lei riesce ad essere all’altezza della situazione, assolvendo al compito nel migliore dei modi, a mio parere. Oltre che ad imporsi in maniera prepotente sul destino, a volte sbeffeggiandolo e altre persino sostituendolo.

13. Hai pubblicato il tuo romanzo con la casa editrice Triskell. Raccontaci un po' che tipo di esperienza è stata. Cos'hai provato quando ti è stata data la possibilità di intraprendere questo percorso aiutata da una CE?
A.: È stata un’esperienza entusiasmante e molto stimolante, che mi ha incoraggiato a migliorare, a perfezionarmi e a mettere più razionalità in qualcosa che è sempre e solo stata dominata dall’istinto. Sicuramente, nel proprio piccolo, essere affiancati da un editor che investe tempo ed energie per rendere un lavoro ottimale, nonché pubblicabile, fa sentire importanti. Ma, nel contempo, ti ricorda quanto lavoro ci sia ancora da fare. È una lezione d’umiltà fondamentale, così come di fiducia e d’autostima. Bisogna apprendere il possibile dai consigli, dalle correzioni, dai suggerimenti e tenere a mente che migliore è la sinergia con la propria CE migliore sarà il risultato finale.

LFdM: Oggi è molto diffusa l'autopubblicazione, un metodo alternativo e in alcuni casi davvero efficace di produzione e promozione del proprio libro. Tu hai mai pensato di autopubblicare il tuo romanzo o ti sei sempre e solo rivolta a case editrici per la valutazione della tua opera?
A.: Trovo che l’autopubblicazione sia uno strumento dal valore incalcolabile per chi esordisce nel mondo editoriale e non ha, nell’immediato, la fortuna d’imbattersi in una buona e onesta casa editrice. È una via alternativa che permette, comunque, di diffondere il proprio lavoro, senza condannarlo alla polvere e all’oblio di un cassetto chiuso. All’inizio, quando ho inviato il mio manoscritto alle prime CE di cui trovavo gli indirizzi sul web, c’era anche quest’intenzione, o questo piano di riserva, che dir si voglia. Se non fosse andata a buon fine la ricerca, avrei sicuramente autopubblicato.

LFdM: Pubblicare è sempre stato un tuo sogno, oppure hai avuto degli incoraggiamenti esterni che ti hanno aiutato a compiere questo grande passo?
A.: Nel caso specifico de "Il Re di Picche e la Regina di Cuori" si sono rivelati preziosi e inestimabili gli incoraggiamenti delle lettrici che mi seguivano su EFP e con cui sono riuscita ad instaurare splendide amicizie. È stata la loro stima, il loro affetto, il loro entusiasmo a spingermi a sognare un po’ più in grande e a indurmi a intraprendere questa strada. Quindi, sì, posso assolutamente dire che i mie passi sono stati guidati e sostenuti da solidi incoraggiamenti. Per quanto invece riguarda la pubblicazione in generale, ammetto che è un sogno che mi trascino dietro dall’infanzia e verso cui non ho mai smesso di correre. 

LFdM: Fino a poco tempo fa, "Il Re di Picche e la Regina di Cuori" volume 1 e 2 erano disponibili solo in formato digitale oggi, però, è possibile acquistare una copia speciale con entrambi i volumi su Amazon in versione cartacea. È elettrizzante sapere che esiste la copia fisica del romanzo? Io personalmente sono molto legata al libro più che all'ebook, per te è lo stesso?
A.: Per una questione culturale, nonché di abitudine, avere tra le mani la copia fisica di un romanzo amplifica ogni sensazione ed emozione, rende tutto più reale, più concreto, quasi più legittimo. È una verità che elettrizza, certo. C’è una copertina che si apre, delle pagine che si sfogliano e che s’inumidiscono sotto i polpastrelli, e c’è quel buon profumo di libro che si diffonde nell’aria, come una fine polvere magica, che ti ricorda ogni singola volta in cui ti sei nascosta ad inspirarne un po’ per sognare, per volare nella tua personale Isola Che Non C’è. Però è importante sapere che un romanzo è sostanza, più di ogni altra cosa, e che la sostanza, che sia stampata su carta o sdraiata dietro uno schermo, non cambia. Non si tratta di scegliere cosa sia meglio o cosa sia peggio, ma di ampliare e potenziare l’esperienza di lettura, superando magari certi preconcetti e guadagnando maggior libertà, sia in quanto lettore e sia in quanto scrittore. Il libro-oggetto non è che un veicolo, tanto quanto l’autore, tanto quanto la casa editrice. La vera protagonista è e dev’essere sempre la storia.

LFdM: Come abbiamo già detto il romanzo, per il momento, si compone di due volumi. A quando la pubblicazione della terza parte?
A.: Ancora ignoto e non pervenuto, ma posso dire che l’ho già inviata alla casa editrice e che sto continuando a lavorarci per dare al tutto una degna conclusione.

LFdM: Hai in mente altri progetti oltre alla pubblicazione della terza parte del tuo romanzo? Cosa ci possiamo aspettare da Angelica prossimamente?
A.: Sì, a dir la verità sto tentando di sviluppare e portare avanti qualche altra idea, tempo permettendo. Lavorare su più piani e intrecci non è facile, soprattutto quando l’adrenalina e l’ebbrezza della novità surclassano ciò che hai cominciato e che devi portare a termine. Ma anche questa situazione è una sfida che chi racconta storie, chi dipinge affreschi con le parole, deve saper raccogliere, senza indugi o paura. La lista di ciò che vorrei scrivere e regalare è lunga, talmente lunga che mi viene in mente un pensiero brutalmente vero di Coelho: “L’essere umano deve sempre affrontare due grandi problemi: il primo è sapere quando cominciare; il secondo è capire quando fermarsi”. Ecco, io temo di non possedere il senso della fine, il che, sotto certi punti di vista, potrebbe essere molto rassicurante.

LFdM: Per concludere, hai qualche consiglio da dare a chi, proprio come te, vuole provare a pubblicare un romanzo ma che, magari, non ha il coraggio di buttarsi perché spaventato dalle critiche o frenato dalla paura di non farcela?
A.: Non so se sono davvero nella posizione di poter consigliare qualcosa a qualcuno, non ho alcun merito se non quello d’aver protetto un sogno e d’aver combattuto con le unghie con i denti per cominciare a realizzarlo. Ma, appunto, sono solo all’inizio. Anch’io, ogni tanto, manco di coraggio, temo le critiche e i fallimenti, o m’impigrisco, lasciando che il bianco del foglio inghiotta le mie idee. Ciò che posso condividere con molto piacere, dunque, è la strategia che adotto per superare tutto ciò e perseguire gli obiettivi che, quotidianamente, mi prefisso. Lavorare, lavorare, lavorare. Sui difetti, sui pregi, sulla propria caparbietà e la propria perseveranza, preservando la gioia e la felicità nel comporre storie e nell’immaginare che delle persone, prima o dopo, possano leggerle. La volontà è un’arma micidiale. Si mangia la paura, il dubbio, la paresi dei pensieri, la fredda razionalità, e ci trasforma in guerrieri. Ed è di guerrieri che hanno bisogno i sogni per trasformarsi in una bellissima realtà.

Ti ringrazio moltissimo per questa intervista e ti faccio un grande in bocca al lupo per la tua carriera da scrittrice. Noi di Les Fleurs du Mal Books ti terremo d'occhio, lo sai vero? Quindi non ti azzardare a smettere di scrivere!

Dora per Les Fleurs du Mal

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domenica 15 marzo 2015

Racconti Scritti Nel Ghiaccio

Ebbene sì, chi non muore si rivede. Effettivamente è passato molto tempo dall'ultimo aggiornamento fatto qui, nella sezione dei libri di Les Fleurs du Mal, ma è stata un'assenza calcolata e ponderata: di libri da leggere ce ne sono tanti, tutti hanno bisogno di uno spazio e queste settimane di silenzio sono servite anche a dare a tutti loro il giusto modo per esprimersi e per parlarmi delle storie rinchiuse tra le loro pagine. Ho latitato, è vero, ma l'ho fatto per leggere molto e per raccogliere quante più impressioni letterarie possibili da poter condividere con tutti quanti voi, lettori accaniti quanto me.
Cominciamo oggi con ben due raccolte di racconti ispirati a miti e leggende del grande Nord. Vi ricordate quando vi ho detto che, a casa mia, Natale è un modo per regalare e farsi regalare tanti bei libri succulenti e ricchi di fascino? Bene. Anche questa volta è successo esattamente questo: il mio dicembre è stato costellato da magnifici regali, tutti legati alla letteratura.
Grandi protagonisti delle mie letture invernali sono stati questi due volumetti, editi Iperborea, che mi hanno accompagnato durante i miei lunghi viaggi in treno verso Milano, rendendo l'atmosfera piacevole e rilassata, sicuramente molto "nordica".
La prima raccolta è quella delle Fiabe Lapponi, un'antologia che affonda le sue radici nelle più remote credenze popolari di una terra fredda, ammantata di neve, dove la natura e perfino la magia sono elementi fondamentali per quello che non è altro che un quotidiano reso unico e fantasioso proprio attraverso quella componente fiabesca che è alla base di ogni racconto.
Veniamo trasportati senza fatica nei freddi scenari norvegesi, combattiamo contro demoni e spiriti, restiamo attoniti davanti alla potenza della natura e il nostro cuore manca un battito tutte le volte che, appena prima di quel fatidico punto che sancisce la fine di un racconto, ci rendiamo conto che ogni fiaba riserva a tutti noi un monito, una raccomandazione.
Non aspettatevi principi e principesse che cavalcano verso l'orizzonte tinto dell'arancione di bel tramonto. Non pensiate che ci sia sempre il lieto fine. Non commettete l'errore di credere che, perché si sta parlando di fiabe, non ci sia un messaggio più profondo e mirato scritto neanche troppo velatamente nel sottotesto dei racconti.
Le Fiabe Lapponi incitano e spronano, condannano e ammoniscono, a volte perfino molto severamente. Non sono racconti per bambini o, forse, sono anche questo, ma non soltanto. 
Ci sono duri colpi di scena, verità perfino scomode, sensazioni disparate che molto spesso lasciano l'amaro in bocca, che non assolvono nessuno, di certo non l'eroe dal comportamento avventato.
Sono favole con una morale solida e forte, proprio come quegli uomini forgiati nel gelido inverno del Nord, cavalieri e condottieri di un antico passato che torna ad essere vivo, turbinando in quei fiocchi di neve gelata che sembra essere reale tanto quanto le pagine di questo libro che si sfoglia tutto d'un fiato.
Sulla stessa scia si snodano i racconti del secondo libretto targato Iperborea, La Leggenda della Rosa di Natale, firmato da Selma Lagerlöf, un nome che non dovrebbe essere ignoto dato che è stata proprio lei ad essere insignita del Nobel per la Letteratura nel 1909. La prima donna a ricevere un premio così importante.
Anche in questo caso ripercorriamo la storia e la tradizione dei paesi nordici attraverso questi racconti, tutti particolari, tutti ugualmente intensi, ognuno dei quali non si limita solamente a descrivere un paesaggio invernale, ma racchiude la vera essenza di un popolo che, ancora oggi, riecheggia nei gesti e nella personalità di intere nazioni.
Anche qui bisogna scordarsi la fatidica frase che chiude ogni favola, non troverete sicuramente un bel "vissero felici e contenti" una volta terminata ogni storia. 
Quello che viene proposto non è solo un racconto, bensì un'indagine dell'animo umano che si può intravedere in un gesto, in una reazione, in una frase o anche solo in un'atmosfera che è proprio l'autrice a riuscire a rendere vive, pulsanti, così reali da far sembrare ogni personaggio l'estensione di se stessi.
Il racconto di più bello della raccolta è proprio quello di cui essa porta il nome, una fiaba a metà strada tra la dolcezza e la malinconia che forse appartengono proprio a questi paesi e che non sempre può essere capita se non si è mai provato a vivere in un freddo tanto profondo, in un buio tanto oscuro.
E di buio e di oscurità ce n'è molto in questi racconti, ma c'è anche la luce di una fiammella accesa, la stessa che guida le anime erranti nella bufera, ricordandoci che non siamo mai da soli.
Sono state entrambe letture piacevoli e sicuramente molto intense e particolari, diverse e inaspettate da quello che pensavo di trovare basandomi solo ed unicamente sulla sinossi in quarta di copertina.
E mentre la primavera è ormai alle porte, lasciatevi tentare dall'ultimo soffio di aria invernale capace di spirare tra le pagine di questi racconti fatti di ghiaccio e neve.


Dora

giovedì 15 gennaio 2015

Appuntamento al Buio con un Libro



Quando Oscar Wilde ha scritto che l'unico modo per liberarsi dalle tentazioni è assecondarle, sicuramente stava pensando ad una persona come me. Sono geneticamente incapace di resistere a qualsivoglia tentazione, che si tratti del gelato o della pizza, fino ad arrivare a quella per eccellenza: i libri.
I romanzi esercitano su di me un fascino che non esiterei a definire pericoloso: se vado in una libreria, non posso fare a meno di uscirne con almeno un libro tra le mani, a volte faccio davvero tantissimi danni e mi ritrovo il sacchetto pieno zeppo di storie d'amore, thriller, romanzi storici, fantasy e chi più ne ha più ne metta. Trovo che i libri mi parlino e no, non ridete, ma sono certa che sia così: mi perdo nei meandri della libreria, vago come sotto un incantesimo tra gli scaffali, mi lascio trasportare dalle copertine, dalle trame, a volte solo da un colore o anche da una parola scritta in modo particolare su quello che potrebbe essere perfino un titolo banale. Avviene così la magia. Io guardo un libro, ascolto la sua voce, lo faccio parlare e poi, immancabilmente, scatta la scintilla.
Cosa succede quando il romanzo in questione viene privato di tutto, dal titolo alla quarta di copertina? Che accade se viene messo in una confezione creata a regola d'arte per evitare che il mio occhio, attento e clinico, si impossessi di tutti quei dettagli capaci di indirizzarmi verso la lettura di quella storia che penso possa essere fatta apposta per me? 
Succede che si ha un vero e proprio appuntamento al buio con il volume e, in un modo tanto inaspettato quanto sconcertante, non sono più io a scegliere il romanzo, ma è lui a scegliere me.
È esattamente questo che è accaduto oggi. Sono andata in libreria (avevo un buono della Mondadori in scadenza, non potevo certo perdere l'occasione di acquistare un libro con uno sconto!), mi sono messa a vagare senza una meta precisa tra gli scaffali, quando ecco che vengo attirata da un espositore molto particolare, alquanto intrigante, pieno di libri con una particolarità: non un titolo, non un nome, solo piccoli dettagli sull'incarto capace di indirizzare chi legge sul genere del romanzo contenuto al suo interno, ma senza indizi sufficienti a far capire molto di più sul misterioso libro.
Ho già detto che non so resistere alle tentazioni, vero? Bene. Quale tentazione maggiore per una come me, che non sapere cosa si cela dietro ad un bel pacchetto, fatto apposta per indurti in tentazione? Inutile dire che mi sono soffermata parecchio davanti all'espositore. Ho letto con attenzione gli indizi di tutti i libri disponibili, ho soppesato con estrema cura ogni volume, ma anche in questo caso non ho trovato chissà quale aiuto: tutto è stato creato per non far capire al lettore che cosa si troverà davanti una volta aperto quel sigillo che determina l'esatto confine tra il sapere e il non avere alcuna idea di che cosa si nasconda al suo interno.
Tentazione. Estrema tentazione. 
Sei sono i romanzi che partecipano a questa bella iniziativa di Sperling & Kupfer. Sei sono i possibili canditati a questo appuntamento a scatola chiusa, un po' come quegli incontri amorosi fatti tra sconosciuti che si vedono per la prima volta, senza sapere molto l'uno dell'altra. In questo caso, però, è il libro a sapere qualcosa in più su di me, mentre io so pochissimo su di lui: c'è il libro dedicato a chi ama viaggiare con la fantasia, quello dedicato a chi crede nell'amore eterno che supera ogni barriera, c'è il romanzo struggente, quello avvincente e brillante, quello ad alta tensione per chi ama il brivido. C'è un libro per tutti i gusti e io, che leggo praticamente di tutto, ho avuto una certa difficoltà a decidere chi tra i sei sarebbe venuto a casa con me. E badate bene, ho accarezzato perfino l'idea d portarmeli tutti quanti a casa, solo per scoprire il contenuto di ognuno, ma mi sono trattenuta, o meglio, è stato il portafoglio a guidare questo impulso estremo!
Mi sono fatta guidare dall'umore e forse anche un po' dal brutto tempo. Di storie strappalacrime non ne avevo particolarmente voglia, così come volevo evitare quelle d'amore, perché al momento mi sento davvero poco romantica. Ho scartato immediatamente quello ironico e brillante (di solito mi fanno venire i nervi a fior di pelle con le loro pretese di divertire e far ridere), così come ho bocciato quello tenero, dato che sono esattamente l'opposto della tenerezza. La scelta, quindi, si è focalizzata su due in particolare: quello incalzante/avvincente/serrato e il coinvolgente/profondo/intenso. Il secondo, però, non mi convinceva del tutto e siccome sono una grande appassionata del mistero, della suspense, della tensione e del brivido, alla fine ho optato per il romanzo dall'incarto giallognolo, molto simile alla carta da pacchi, forse per richiamare un pochino quei vecchi libri gialli, i primi usciti in circolazione e che avevano la particolarità di essere, appunto, con le pagine di questo colore.
Me ne sono rimasta lì con il mio libro ancora per un po', ho letto con attenzione gli altri indizi sul retro del pacchetto, ho cercato di immaginare quale sorpresa si potesse celare, ma alla fine la tentazione e soprattutto la grande curiosità, hanno avuto la meglio.
Sono andata in cassa, ho pagato con il mio adorato sconto, che mi ha fatto risparmiare 5€ sul prezzo
di copertina, facendomi pagare così il romanzo la metà, e sono uscita tutta allegra e felice, godendomi questo acquisto inaspettato, ma decisamente emozionante.
Non è come ricevere in regalo un libro: anche in quel caso non sai cosa c'è oltre l'incarto, ma non sei stato tu a scegliere il romanzo, bensì sono stati altri a farsi ispirare da tutto un mondo dietro ad un libro. In questa situazione sei solo tu l'artefice del tuo destino e della tua scelta: è solo istinto e nulla più.
Istinto, curiosità e tentazione. La stesse che mi hanno spinto a scartare il mio pacchetto con estrema cura, ma anche con una certa ansia per capire se la mia scelta è stata quella giusta.
Non vi rivelerò il contenuto della busta, sarebbe la cosa peggiore da fare, ma vi invito con tutto il cuore a replicare la mia esperienza: andate in libreria, cercate questo magnifico espositore e lasciate che il vostro destino si compia! La sola cosa che posso fare è lasciarvi le immagini della mia scelta, sperando che vi invogli a provare anche voi questa insolita esperienza.
Un giorno vi parlerò del libro che ho trovato, che mi ha trovato. Per adesso mi godo la mia lettura immersa nel tepore della mia stanzetta.
Vale la pena provare ad avere un appuntamento al buio con un libro: di certo non c'è il rischio di rimanere delusi!

Dora