martedì 6 gennaio 2015

Markus Zusak: il Creatore di Sogni


"Vieni con me, ti racconterò una storia.
Ti mostrerò qualcosa."
(M. Zusak - Storia di una Ladra di Libri)




Scopro ora, e non senza un certo piacere, che Markus Zusak, già autore di un libro mozzafiato dal titolo Storia di una Ladra di Libri, ha pubblicato recentemente un suo nuovo romanzo, Io Sono il Messaggero.
Inutile dire che bramo già di avere il volume tra le mie mani anche perché, e lo dicevo giusto qualche giorno fa ad un'amica, ho amato moltissimo il suo primo lavoro, narrato con una grazia senza pari, con una delicatezza che ha dello sconvolgente nonostante parli di un tema davvero molto forte e duro come solo la Guerra può essere.
E allora, proprio per celebrare questa uscita che, sono certa, non mi deluderà, ho deciso di dedicare a Storia di una Ladra di Libri questo primissimo post del 2015.
Partiamo dal principio. Questa è la storia di Liesel che, il giorno del funerale del fratellino, trova un libricino sepolto nella neve che ricopre il cimitero e lo ruba. Tutto inizia così: con un funerale, tante lacrime, lo smarrimento di una ragazzina che forse ancora non capisce quello che il futuro ha in serbo per lei e un furto, il primo di una serie che aiuteranno Liesel non solo a cresce, ma anche a sopravvivere. Perché non c'è nulla di più difficile che andare avanti giorno dopo giorno nella Germania del 1939, con il conflitto ormai alle porte e con la paura della Morte sempre pronta dietro l'angolo.
Ed eccola qui, la Morte, la grande protagonista di questo magnifico romanzo.Indaffarata come non mai a raccogliere le anime che, poco a poco, si spengono sul lungo sentiero della vita, interessata come non mai a quella piccola ladra di libri che impara a leggere insieme ad un padre adottivo che le vuole un gran bene e che le insegna ciò che ancora non sa, rendendola libera, indipendente, dandole la possibilità di sognare un futuro che, forse, non le sarebbe nemmeno concesso di sognare se non avesse quei libri da rubar, quei tesori da custodire.
La Morte, fiera e infinita, è la narratrice di questo racconto, la voce di un'epoca storica che nessuno può dimenticare: è attraverso i suoi occhi che impariamo a voler bene a Liesel, la piccola ladra di libri, che salva i volumi che ritiene essere in pericolo, facendoli scampare ad un destino crudele, quasi quanto quello degli uomini.
Ed è sempre lei, la Morte, furtiva e curiosa, che ci narra delle sorti di un altro personaggio, di un'altra creatura che ha bisogno di essere salvata e che è proprio la famiglia adottiva della ladra di libri a nascondere e proteggere, perché Max è ebreo e non c'è nessuno più bisognoso di aiuto in tempi tanto bui e cupi.
Attraverso le riflessioni e le poetiche descrizioni della Morte, veniamo catapultati in uno dei momenti più tragici e drammatici del nostro passato e, sempre grazie alle sue parole, viviamo, amiamo, soffriamo e speriamo accanto a quei personaggi che ci entrano nel cuore, più in profondità di un tatuaggio.
Markus Zusak ha questa grande capacità di creare da semplici elementi, da piccoli dettagli e da spunti fugaci, un mondo intero nel quale ci immergiamo totalmente, per poi tornare a respirare solo quando le pagine del suo romanzo finiscono, la copertina si chiude su di esse e noi restiamo lì, fermi ed immobili, a riflettere su quanto è accaduto, a sospirare su un finale che avremmo voluto non arrivasse mai.
La storia della nostra piccola ladra è diventata anche un film. Io, ad essere sincera, non l'ho ancora visto e, se proprio devo dirvela tutta, non so nemmeno se lo farò, di certo non adesso. Un giorno, forse, chissà...
Ora ho ancora ben stampate nella mente ogni singola parola, ogni immagine che il mio subconscio mi ha suggerito, sono così pregna delle parole di Zusak che non voglio rovinare tutto questo perfetto mondo attraverso le suggestioni di un film: questo libro è vivo, non esistono altre parole per descrivere la sua essenza. E ciò che è vivo non ha bisogno della pellicola per non morire.
Se Io Sono il Messaggero sarà in grado di fare lo stesso piccolo miracolo di Storia di una Ladra di Libri, allora le premesse per un grande romanzo ci sono tutte, su questo non ci sono dubbi.
Io aspetto qui, in attesa di leggere e di perdermi tra le righe di questo grande autore.
E voi che fate? Venite con me?


Dora

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IO SONO IL MESSAGGERO - SINOSSI


L'esistenza di Ed Kennedy scorre tranquilla. Fino al giorno in cui diventa un eroe. Ed ha diciannove anni, una passione sfrenata per i libri, un lavoro da tassista piuttosto precario che gli permette di vivacchiare, e nessuna prospettiva per il futuro. Quando non legge, passa il tempo con gli amici giocando a carte davanti a un bicchiere di birra o porta a spasso il Portinaio, il suo cane, che beve troppo caffè e puzza anche quando è pulito. Con le donne non è particolarmente disinvolto, perché l'unica ragazza che gli interessi davvero è Audrey, la ragione per cui è rimasto in quel posto senza vie d'uscita. Capace di colpirlo al cuore con una frase: «Sei il mio migliore amico». Non serve una pallottola per uccidere un uomo, bastano le parole. Tutto sembra così tremendamente immutabile: finché il caso mette un rapinatore sulla sua strada, e Ed diventa l'eroe del giorno. Da quel momento, comincia a ricevere strani messaggi scritti su carte da gioco, ognuno dei quali lo guida verso nuove memorabili imprese. E mentre Ed diventa sempre più popolare, mentre nota una luce diversa negli occhi di Audrey e la gente lo saluta per strada, inizia a domandarsi: da dove arrivano i messaggi, chi è il messaggero? Come "Storia di una ladra di libri", Io sono il messaggero è un romanzo pieno di poesia e ironia. Con il suo stile unico, Markus Zusak sa raccontare la vita delle persone comuni in modo straordinario, dando un senso speciale anche alla più ordinaria delle esistenze: perché sono i piccoli gesti di altruismo a renderci eroi quotidiani.

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***ULTIMA POSTILLA***
DELLA VOSTRA NARRATRICE
Sono perseguitata dagli esseri umani.
 (M. Zusak - Storia di una Ladra di Libri)


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